Rosso intenso, lascia il segno sulle labbra di chi lo gusta, attratto dal suo profondo colore e dal suo profumo inconfondibile! “Il primitivo”: esso cambia secondo il metodo di lavorazione ma resta sempre forte, robusto, un po’ selvatico, evocando piacevoli sensazioni e riscaldando il cuore e l’animo. A Manduria e dintorni la pianta ha trovato un habitat naturale ottimale, soprattutto nelle lingue di terra che costeggiano il mare. Classico vino da meditazione, decantato da poeti e scrittori, ottimo per esaltare varie pietanze e ben si accompagna con arrosti, cacciagione e selvaggina, giungendo al top su salse e cibi piccanti.
Il nome del vitigno deriva da due parole indicanti entrambe il colore nero, la latina NIGRA e la greca MAVRO , utilizzate in abbinamento per sottolineare l’intenso colore nero, scuro, sia della buccia dell’uva che del vino ottenuto. È la varietà più diffusa nelle province di Lecce e Brindisi e partecipa, in forma prevalente, alla maggior parte dei vini rossi e rosati di
queste due province. Negli ultimi anni è diventato importante per i consumatori oltre che per le eccellenti caratteristiche organolettiche anche per l’aspetto salutare dovuto all’alto contenuto di resveratrolo. Orfeo è pieno, armonico, dal profumo intensamente fruttato ed etereo. Ha tannini complessi sul palato e un’acidità perfetta combinata a sapori di spezie e prugna.
Il Primitivo, vino emergente qualitativamente, è il fiore all’occhiello della città di Manduria, dove ormai da anni la parola d’ordine sia tra i piccoli che tra i grandi produttori è la qualità.
Il primitivo non va bevuto come un semplice bicchiere d’acqua o come un normale vino da pasto, ma va gustato, tenuto in bocca qualche secondo, per consentire con il calore di rompere il bouquet e intuirne i profumi, appagando contemporaneamente gli organi sensoriali del gusto e dell’olfatto.
La denominazione “Salice Salentino” deriva dal comune omonimo, situato a nord di Lecce e rappresenta sin dal VI secolo a.C. un’antica produzione dell’area meridionale della Puglia.
Viene prodotto per massima parte con le uve dei vitigni Negroamaro e in piccola percentuale con la Malvasia Nera di Lecce. La DOP ricade nella zona jonico-salentina, coprendo le province di Brindisi e Lecce, un’area a secolare tradizione viticola.
Il rosato è un vino prodotto con specifiche tecniche, si parte dall’uva rossa, che in questo caso è primitivo, e si estrae una piccola quantità di colore dalle bucce. La produzione di questa tipologia è testimoniata dalle tradizioni di molte zone vinicole del mondo, dove il vino rosato ha sempre avuto una sua importanza; una di queste zone è la Puglia e in particolare il Salento. Dal preciso gusto fruttato, dolce e speziato del primitivo nasce un rosato che offre un’invidiabile versatilità a tavola e consente abbinamenti enogastronomici estremamente vari e interessanti.